ceramica raku
Come creare oggetti in ceramica raku
1) Modellazione dell'argilla
2)Essicamento del manufatto
3)Prima cottura
4)Preparazione colori e decorazione
5)Seconda cottura
6)Riduzione
1°) Bisogna sapere che le argille usate per questo tipo di ceramica non sono le stesse usate per la ceramica tradizionale, ma sono argille refrattarie. Queste devono avere più alta resistenza agli sbalzi termici (cotture che vanno da un minimo di 850° ad un massimo di 1050° per poi scendere bruscamente ad una temperatura di 400°-500°). Queste argille hanno una grossa presenza di sabbia silicea,pomice,allumina,possono contenere anche argilla da pirofila. L'inserimento di queste materie prime (nell'impasto )portano ad una resistenza nettamente migliore ed adatta a questo tipo di ceramica. La grana grossa o fine dell'impasto è determinata dalla granulometria delle materie prime inserite in esso.
2 °e 3°) Nell'essicamento e nella prima cottura di questi manufatti non esiste differenza da quelle tradizionali le fasi sono le medesime.
4°)In commercio esiste già una vasta gamma di smalti già pronti per decorare, dagli smalti dorati che contengono del nitrato d'argento a smalti con effetti speciali. Vi sono basi neutre di cristalline da colorare con aggiunte di ox colorante con basi al Vanadio,al Cromo, al Ferro, Rame ,Cobalto, Manganese ecc. Le cristalline possono essere boriche, alcaline,litio,apiombiche e piombiche.Con una stessa base possiamo fare una gamma di colori: per un bianco leggermente coprente possiamo inserire un 10% di ox di stagno e un 10% di silicato di zirconio, per un colore giallo inserire circa un 10% di colorante giallo, per un turchese un 3% di ox di rame o carbonato di rame oppure un colorante turchese (tenendo presente che con il rame abbiamo i riflessi , con il colorante turchese no) più le colorazioni le desideriamo intense più si aumenta la percentuale del colorante. Ricordandoci che le cristalline hanno un vetro trasparente e quindi il sistema di colorazione è paragonabile a quello degli acquarelli. Se l'impasto utilizzato è bianco i colori saranno vivi e risponderanno a quello previsto, se invece lìimpasto è colorato di grigio o di rosso o giallo i colori saranno spenti e scuri perchè traspare il fondo sottostante. A ciò si può ovviare preventivamente dando una passata di ingobbio (argilla con un minimo di cristallina ) sul manufatto.
5°) La cottura di questo tipo di ceramica è fatta in modo del tutto spettacolare ed in forni non consueti.Inizialmente erano forni costruiti in mattoni refrattari accatastati in maniera quasi empirica alimentati a legna o a carbone, anche fatti in buche in terra,poi utilizzando bidoni rivestiti in fibra ceramica con alimentazione a gas,ora ne vengono fabbricati anche di quelli tecnicamente validi e sicuri ( a moduli, con le porte ed in mattoni refrattari, sempre a gas ).
6°) L'apertura del forno e l'estrazione dei manufatti è pur sempre un'avventura da vedere e da provare. I manufatti vengono estratti dal forno ad una temperatura che va dai 900° ai 1050°,vengono posati su un piano di sabbia e segatura, così che al contatto, il materiale combustibile prenda fuoco poi il tutto viene chiuso da bidoni ed inizia il processo riduttivo degli smalti.Possono essere usati svariati sistemi di combustibile, dalla segatura resinata e no, dalla carta sporca di olio a carta di giornale, da erba secca e foglie fresche (foglie di caco ) e altro. Finite le operazioni di riduzione i pezzi vengono immersi in acqua fredda e lavati.
Ceramiche con tecnica raku.